I got both MA Degree and PhD in England. My English lessons are addressed to high school students and young adults. Homeworks: movies and TV series!

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• Cosa ti ha fatto appassionare a questa lingua? Origini familiari, interesse personale, un insegnante ispirante o magari un grande amore?

  Il mio primo approccio con la lingua inglese risale alla mia infanzia.
  Ho sempre amato il cinema e fin da bambino ho visto i film (anche) in inglese. All'inizio non lo facevo tanto per imparare la lingua. O almeno non è stata la motivazione principale. Semplicemente, mi piace gustarmi una pellicola nella sua versione originale, quella pura, così come è stata concepita - questo vale non solo per l'inglese.
  E perciò, senza che me ne rendessi conto, mi sono esercitato per anni sul listening.

• Quale personaggio, storico o inventato, secondo te rappresenta in pieno la cultura legata a questa lingua?

  Se si parla del presente, il personaggio che incarna appieno la cultura inglese non può che essere la Regina Elisabetta II.
  D'altra parte, mi è impossibile rispondere con un nome solo, se si dovesse guardare anche al passato. Credo che per ogni epoca ci siano state figure importanti che sono riuscite a scolpire nella Storia il loro nome e quindi la cultura inglese del loro tempo.
  Penso ai monarchi, da Edoardo I alla Regina Vittoria, passando per Enrico VIII e sua figlia Elisabetta I. Oppure ai numerosi letterati - William Shakespeare e Oscar Wilde i miei preferiti. Politici come Winston Churchill. Finanche rivoltosi come Guy Fawkes.
  Ciascuno dei suddetti incarna la cultura di una precisa epoca della storia d'Inghilterra. ...e questi sono solo i primi che mi sono venuti in mente!

• C'è una parola, un'espressione, una tradizione o un'abitudine culturale che ti diverte o ti fa ridere?

  Avendo vissuto proprio in quel quartiere di Londra, ogni estate, appena potevo, mi gustavo "fragole con panna di Wimbledon". Come da tradizione, il pasto avveniva durante un incontro del torneo di tennis.
  Di espressioni non posso non citare le più classiche, un mix di amore e odio che ascoltavo decine di volte al giorno ma che porto nel cuore: Alright, mate? / Ohhh, lovely / I'm pissed (col significato prettamente britannico di 'ubriaco').

• Perché per te è importante parlare questa lingua?

  È importante essere aperti mentalmente. E saper parlare più lingue possibile riflette in modo chiaro il mio pensiero.
  Per me, Lorenzo, la lingua inglese è importante in quanto membro della società occidentale. Al pari dello spagnolo, l'inglese è la lingua più parlata. Non ho mai compreso l'idea di accontentarsi, limitarsi alla propria cultura e lingua. L'incontro fra culture non può che essere positivo; deve esserlo. Ma non c'è confronto senza uno scambio di parole. E dunque serve apertura da parte dell'individuo.
  Personalmente, saper parlare l'inglese e lo spagnolo mi permette di viaggiare liberamente in tutto il mondo, scoprire luoghi, conoscere nuove persone e culture; il tutto senza mai avere l'ansia di sentirmi inadeguato.

• Qual è, secondo te, la caratteristica più ostica che si incontra nell'apprendimento di questa lingua?

  L'unico vero ostacolo nell'apprendimento di una nuova lingua è l'inerzia del singolo individuo.
  Penso a quando mi trasferii a Londra. Il mio inglese era quello scolastico. Mi accorsi subito di non sapere nulla, per davvero. Fu allora che decisi con tutto me stesso che avrei imparato la lingua al meglio delle mie possibilità. Ne feci una missione. Avrei potuto farmi prendere dal panico; mollare tutto come molti altri e tornare in Italia. Ma scelsi la strada opposta. Da lì a 6 anni ho frequentato e concluso un corso di Laurea Magistrale (MA) e un Dottorato di Ricerca (PhD).
  La mia storia racconta che con la giusta determinazione nessuno ostacolo nell'apprendimento della lingua inglese risulterà mai tanto ostico da non poter essere superato.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o ad una esperienza di lezione!

  Primo anno a Londra. Frequentavo un corso intensivo in preparazione all'esame IELTS. Stavo raccontandomi alla classe durante un'ora di conversazione. Parlavo anche di Roma, la mia città. E menzionando le catacombe, nessuno(!) dei presenti, compresi i due insegnanti, capii di cosa stavo parlando. Perché nessuno di loro (gente da tutto il mondo e di tutte le età) aveva mai sentito parlare delle catacombe. Dovetti spiegare proprio tutto. E ricordo che nel mentre mi guardavano sconcertati.
  Questo episodio mi è rimasto impresso e sorrido ogni volta che ci penso.

• Aiutaci a conoscerti meglio: parlaci delle tue passioni, dei tuoi viaggi, dei tuoi hobby!

  Amo il cinema da quando ho memoria. Sono un appassionato del genere horror e le mie tesi di laurea in Inghilterra sono incentrate sulla figura dello zombi cinematografico in relazione ai contesti storico, sociale, politico, geografico, medico e filosofico dagli albori del grande schermo ad oggi.
  Quando sono in un periodo no, compro un biglietto aereo. Destinazione: Paesi non scontati oppure la mia amata Londra. Amo viaggiare e confrontarmi con culture diverse dalla mia. Fuggire spesso dal caos urbano e dalla routine quotidiana mi aiuta a ritrovare me stesso. Le vere tranquillità e felicità interiori le ho sempre trovate in totale solitudine mentre ero immerso nella Natura.
  Nelle mie tasche non manca mai un libro. Leggere mi permette di viaggiare anche senza biglietto aereo. Romanzi per lo più, soprattutto storici o di avventura - sono cresciuto con Jules Verne.
  Mi piace lo sport in generale. Seguo con passione la mia squadra di calcio. Ho praticato Futsal e Calcio a 8 ad alti livelli; TaeKwonDo perché affascinato fin da bambino e perché mi aiuta tanto a stare bene sia fisicamente sia col mio ego interiore - da un anno lo pratica anche mio figlio.

• Cosa ti rende un vero Superprof, oltre alla capacità di parlare ed esprimerti in più lingue?

  So come trattare con le persone. Le capisco, le persone. Sono molto empatico e paziente. Mi piace ascoltarle, conoscerne le esigenze e risponder loro positivamente. Mi piace aiutarle.
  E poi sono dell'idea che il semplice ascoltare e parlare a propria volta sia il tesoro più prezioso dell'umanità. La condivisione. Non c'è limite alla conoscenza. Non si smette mai di imparare. Ed è anche questo che mi piace dell'insegnamento: per quanto ora io sia Il Maestro e non più Lo Studente, so che alla fine di ogni lezione avrò sempre imparato qualcosa di nuovo. Perciò, grazie a tutti i ragazzi che mi scelgono.